(V post) Il coach ..crea od incrementa il suo gruppo!
La
vita di un’azienda è densa di occasioni di cambiamento nelle quali inserire le
tecniche di coaching nella gestione del gruppo! Facciamo qualche esempio?
- L ‘inserimento di un nuovo collaboratore;
- Nuove procedure;
- Nuovo software gestionale;
- La redistribuzione del personale di altri gruppi che vengono sciolti o diversamente organizzati;
- Il passaggio di un componente del proprio gruppo ad altre mansioni o promosso ad altri incarichi;
- Attivazione di nuovi team per l’acquisizione di nuovi compiti;
- Redistribuzione dei compiti e potenziamento di aree in sviluppo
Queste a altre opportunità sono il sale della vita
aziendale ed è in questi contesti che il Coach entra in gioco e mette in piedi
le giuste strategie per costruire il …respiro
del coaching.
Entra in funzione, in questi frangenti, l’acquisizione
di nuovi compiti, strategie e di nuovi collaboratori o la gestione e
motivazione di quelli già inseriti nel gruppo assegnati a nuovi compiti.
Proviamo a metter giù una sequenza di priorità:
- Dobbiamo, prima di tutto, spiegare cosa sta succedendo, il disegno complessivo e la nostra collocazione in tale disegno, specificando compiti ed obiettivi che il gruppo si incarica di perseguire;
- Dobbiamo a tal fine dedicare il tempo necessario ad approfondimenti e lasciare che i nostri collaboratori esprimano dubbi e richiedano gli opportuni chiarimenti;
- Dobbiamo spiegare le nuove procedure nel contesto delle nuove attività;
- Attribuire ad ogni collaboratore la precisa mansione ed il compito di acquisire, in tempi brevi, le competenze della mansione a valle e a monte delle proprie operazioni onde poter comprendere i tempi e modi di interazione e sostituire, alla bisogna, il collega che le esegue;
- Ci preoccupiamo di avere materiali ed attrezzature il più possibile idonee alle singole mansioni e ci accertiamo del grado di confidenza che i nostri collaboratori hanno con le stesse ed il loro utilizzo;
- Creiamo un contesto lavorativo adeguato che metta il più possibile a loro agio i componenti lo staff e il Coach;
- Programmiamo la possibilità di affiancare un collega che faccia da tutor ai nuovi componenti del gruppo sia trasferiti da altri contesti che neoassunti;
- Se accogliamo nel nostro gruppo componenti trasferiti da altri contesti aziendali ci accertiamo delle motivazioni di tale trasferimento e ci preoccupiamo dello stato personale del collaboratore rispetto a questo evento;
- Accompagniamo il collaboratore nei locali attinenti le proprie attività e spieghiamo tutte quelle norme di comportamento interno sia disciplinare che di sicurezza che lo vedranno coinvolto;
- Non dimentichiamo di presentare i nuovi a tutti il resto del gruppo!
- Programmiamo un incontro, dopo una decina di giorni dall’ inizio delle attività, per raccogliere impressioni, difficoltà o disagi che è opportuno non trascurare.
Fatte queste considerazioni ed azioni preliminari
dobbiamo esser coscienti del fatto che il Coach in questa fase di avvio valuta i propri collaborati ma i
collaboratori valutano il Coach!
Quindi:
- Concentrazione
- Esempio
- Serietà
- Chiara disponibilità alla interazione personale
Questa fase di orientamento
iniziale è assolutamente delicata e deve essere seguita con molta cura ed in
prima persona!
Ogni notizia, informazione e procedura deve essere chiaramente
esposta, spiegata e contestualizzata meglio se supportata dalla guida di un
tutor!
A proposito di questo ….un
errore da evitare!
Spesso il tutor assegnato è
colui che per qualche motivo sta per lasciare la mansione.
Spesso questo tipo di affiancamento è un grosso errore!
Chi lascia il proprio lavoro per migliorarsi
all’interno dell’azienda o trasferirsi altrove è spesso frettoloso e più
orientato al nuovo lavoro e vede questa fase di tutor come una pratica da
sbrigare in fretta.
Se lascia il proprio lavoro perché trasferito ad altre
mansioni potrebbe rapportarsi a ciò in termini negativi e trasferire la propria
negatività al nuovo componente. (Inutile dire che se il trasferimento è motivato
da scarse capacità sarebbe incongruente che questi possa essere considerato un
buon Tutor).
Il Tutor deve essere un esempio di buon lavoro e di competenza
portato all’istruzione dei colleghi e di buon carattere ma sopra ogni cosa
MOTIVATO!
Gli esempi positivi rafforzano una fase di orientamento preparata accuratamente.
Con il Tutor il Coach
delega una parte del coaching ad un proprio collaboratore quindi tale scelta
deve essere accurata e seguita da incontri e scambi di notizie ed opinioni
sullo stato dell’arte.
Personalmente affronto ogni
collaboratore sia neo assunto che trasferito da altri gruppi con la pazienza
che si dedica ai neofiti di qualsiasi contesto. Il neo assunto di per se è a
digiuno di tutto, il componente trasferito da altri contesti affronta una nuova
mansione, spesso un nuovo ambiente, sicuramente un nuovo Coach, ciò significa
re-imparare come inserirsi nel nuovo contesto con, semmai, qualche agevolazione
dovuta ad operazioni collimanti o software parzialmente conosciuto, ma tempi,
modi ed abitudini tutte nuove!
Entrare nel dettaglio delle
fasi di coaching è cosa complessa e si rischia di tralasciare aspetti
importanti vi prego di credermi che ci ho provato e so che qualcosa non l’ho
detta ma voglio proporvi un suggerimento.
Tutto quanto fin qui detto
spero che vi abbia trasferito il concetto primordio del coaching….
Rispetto
per se e per gli altri!
Volontà
di auto miglioramento e di guida al miglioramento altrui!
Se queste priorità sono
digerite e diventate parte del nostro essere coach ogni azione che compiamo
dovrà rispondere alla stessa domanda
Sto
facendo a lui quello che mi piacerebbe fosse fatto a me?
Pretendo
da lui quello che pretenderei da me stesso?
Se queste domande hanno
come risposta “ Certamente! “ si
potranno forse commettere degli errori,
si dovrà ricucire pazientemente qualche strappo ma chi abbiamo di fronte
capirà, se vorrà capire, risponderà nel modo giusto, se vorrà rispondere!
Il coaching è uno stile di
collaborazione che si coltiva insieme e come ogni esperienza umana deve vivere
di comprensione, buona volontà ed onestà intellettuale!
Alla prossima!
( Post non didattici ma espressione di esperienza lavorativa ultra-trentennale di lavoro, scritti e divulgati da persona non professionista della divulgazione ne dell'insegnamento. Hanno titolo di opinione personale maturata sul "campo" )
( Post non didattici ma espressione di esperienza lavorativa ultra-trentennale di lavoro, scritti e divulgati da persona non professionista della divulgazione ne dell'insegnamento. Hanno titolo di opinione personale maturata sul "campo" )
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