(III post) Il coach ….?
Qualcuno dopo il mio ultimo
post si aspettava forse un post sulla valutazione della squadra! Ma io penso al
Coach come ad un allenatore ma anche come ad un giocatore!
Allora
parlo del Coach come l’allenatore in campo!
E’ uno della squadra che,
alla fine, è considerato quello che ha il diritto di guidare il gioco perché
tutti lo sanno che è così che deve essere! (Qualcuno “rosicherà” sempre ma …
non credete che rosicheranno tutti se
non merita di esserlo ed è un imbecille amico del capo?)
Il Coach non valuta i
propri giocatori li conosce, ne riconosce pregi e difetti, e tende a esaltarne
i pregi per renderli utili al gruppo, interloquisce con il proprio giocatore e
lo aiuta a migliorare ciò su cui è carente, ha la sensibilità di porlo nel
ruolo giusto e non sempre in quello … necessario.
Diciamoci
un paio di cose….
In una organizzazione
qualcuno deve fare il lavoro sporco…quello noioso…quello che gli altri non
vogliono fare….è da sempre così! Ed allora che cosa succede?
In momenti diversi e per
motivi diversi si assegnano persone a lavori con scelte legate alle necessità
del momento! E quindi?
Eccoti qui…….! Persone
represse! Incazzate! Che vogliono fare sempre lavori diversi da quelli che
fanno e son …dolori!
Proviamo
a cambiare l’ordine delle cose!
Il coach cerca di
interpretare i talenti e le aspirazioni dei propri collaboratori li avvicina al
loro sentire, ne mitiga con ragionevolezza le pretese esagerate e li guida
verso le tendenze più vicine al loro sentire!
Dopo tutto questo rimarrà
lo stesso il lavoro che nessuno vuol fare?
Bene
!
Lo
fa in prima persona!
Ricordate quando affermavo
che la stima dei propri uomini si ottiene dando l’esempio? Come far capire la necessità di un lavoro in
un contesto generale? Se è necessario e nessuno lo vuol fare…
Lo
faccio io e dopo di me a, turno, ……. tutti!
Quando si convive in una casa studenti si dividono i
turni per le pulizie e come al solito nessuno vuol pulire la sala da bagno e
men che meno i pezzi…igienici! Beh… ci siamo capiti! Alla fine come si chiude
il cerchio? Con i turni! Poi si sviluppa uno strano mercato nero! Quello che ha
più stomaco duro si accolla il turno di un altro in cambio di una contropartita
e si sviluppa così un’auto gestione del problema grazie ad una fitta rete di
connessioni di scambi e di favori! (Se la conclusione è che nessuno li pulisce
si rimane tutti nella…non parliamo più di una squadra ma di un fallimento!
Un’azienda che vivesse in questo spirito avrebbe bisogno urgente di un buon
Coach!)
Cosa
c’entra questo esempio con tutto il resto?
Meditate gente meditate… (ops! Parole di altri)
Perdonatemi l’apparente leggerezza di questo post ma vi
prego di credermi niente in questo post è leggero! Ciò che pesa nei concetti
che voglio esprimere sono le seguenti considerazioni
- Il Coach allena! Non giudica ... non valuta….riconosce le carenze e aiuta a superarle!
- Il Coach scopre talenti e li esalta e fa in modo che ognuno insegui il proprio talento!
- Il Coach non impone ( questa è dura) …..da l’esempio! E insegna a tutti che si deve fare non solo quello che ci piace ma anche quello che si deve e se quello che si deve pesa…..allora lo si fa insieme … così pesa di meno!
Se incominciamo ad entrare nello spirito strano di
questo Coaching fatto in casa aspettatevi delle riflessioni sul cosa deve fare
un Coach nel prossimo post!
Alla prossima!
( Post non didattici ma espressione di esperienza lavorativa ultra-trentennale di lavoro, scritti e divulgati da persona non professionista della divulgazione ne dell'insegnamento. Hanno titolo di opinione personale maturata sul "campo" )
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