L’inverno sta
arrivando!
Stavo faticosamente salendo verso il rifugio a più di 2400mt quando la fatica e la difficoltà di respirare mi ha costretto a fermarmi per
riprendere fiato. Uno straordinario squarcio di natura si stagliava davanti a
me e vette che arrivavano a 3300 mt davano l’esatta dimensione della mia
inutilità. Un essere piccolo e meschino in un teatro di immensa imponenza che
riaffermava l’esatta mia prospettiva e ridicolizzava paure ... aspirazioni ... desideri … davanti a me ciò che è stato ieri, ciò che è oggi, ciò che sarà
domani ... quando nemmeno la polvere rimarrà di me.
In questo squarcio di immenso ho proiettato quello che
rappresento (io piccola cosa) in questo schifo di mondo che la mia generazione
ha contribuito a generare!
Disperati contro
disperati!
Migliaia di afflitti e manipolati disposti a perdere la vita
in uno stretto mare di morte simbolo della vergogna di un mondo che non riesce
a distribuire equamente ricchezza e benessere e che per tenere lontano questa
disgraziata umanità ha brigato e complottato … di contro … un castello di carta
di questa civiltà del benessere che sta afflosciandosi nell' ipocrisia generale.
Un manipolo di corrotti e incapaci tesi solo alla gestione
dei propri interessi ha pian piano incancrenito tutti i sistemi – paese.
Nessun paese è scevro da questa pestilenza culturale!
La cultura del consumismo ha
invaso anche le menti più nobili ... non mi riferisco al consumismo delle cose ma ... delle persone! … Usate e gettate via come brandelli di stoffa lacera.
Non c’è dignità in una civiltà che costringe metà della
popolazione del mondo a vivere con meno di 1$ al giorno lottando
quotidianamente contro la fame e le malattie!
Non c’è dignità in una civiltà
che costringe un’altra corposa fetta di questa umanità a combattere la guerra
quotidiana del sopravvivere per pagare le rate della macchina, della casa, del
cellulare e lasciarsi convinti, a fine vita, di aver vissuto!
Tutto questo perché uno stretto manipolo di persone possa
avere patrimoni immensi a discapito delle moltitudini. Il delirio di
onnipotenza di povere anime che distruggono uomini, società, natura e risorse
per accumulare patrimoni che non potranno mai godere fino in fondo e di cui,
spesso, non conoscono l’entità.
Ma … il potere si
nutre di se stesso … da sempre!
Senza uno scopo né una ragione!
E noi piccoli esseri pavidi ... vassalli sciocchi per una
briciola del banchetto … costi quel che costi, per salvaguardare se stessi … la propria famiglia … in una lotta di esseri
piccoli per piccoli domini.
Quando è incominciato tutto questo? Quando abbiamo smesso di
seguire i fulgidi esempi di una umanità che ha visto altre grandezze? Quando abbiamo
incominciato a credere che un IPhone fosse un qualcosa a cui sacrificare giornate
di vita? Quando il bello è diventato moda … tale che ciò che è bello quest’anno è risibile
il prossimo … come se la bellezza fosse un prodotto con scadenza!
Tutta questa filosofia su cui si regge la nostra odierna
espressione di civiltà è terreno sdrucciolevole come i sassi che fanno parte
integrale di questo sentiero che sto percorrendo e che mi ha già visto
miseramente scivolare con il sedere per terra.
I nostri pensieri sono piccoli come il rapporto che ho verso
questa grandezza che mi sovrasta e non sarà la capacità, non mia, di raggiungere
le vette e di piantarci su una bandiera a farci diventare padroni di quello che
non può essere posseduto.
Non è la materialità che costruirà la nostra grandezza ma
quella immensa interiorità che abbiamo smarrito … molto più grande di qualsiasi
montagna, di qualsiasi ricchezza … la capacità di ritrovare la vera essenza
dell’uomo … quella forza che secondo Darwin ci ha portato dall'essere scimmia a
diventare uomo, che per i cristiani ha portato Dio a farci a sua immagine e
così via .. per i maomettani, i confuciani, e gli uomini di qualunque fede e
professione.
L’unico comune denominatore è … un trascendente che abbiamo
venduto per un televisore al plasma!
Dei tanti battibecchi, sbattimenti di professionalità,
polemiche e bisticci ne sono piene Tv … Media
… Social … non sarebbe il caso di
incominciare ad uscire fuori da questo sciocchezzaio e ritrovare quello che
abbiamo davvero nelle vene?
Cosa?
Un sangue comune … un sentire di pace e benessere condiviso
perché in ognuno di noi c’è un malessere che pulsa … una voce che dice che
tutto questo è sbagliato … un desiderio di trascendere questa materialità alla
ricerca di un benessere dell’animo … una
voglia di … insieme … che ha bisogno solo di trovare un progetto comune … siamo
tutti stanchi di questo che vediamo intorno … vorremmo tutti vivere in pace una
vita operosa e dignitosa … non è vero che non ce né per tutti …dobbiamo solo
decidere che redistribuirlo non deve necessariamente portare ricchezza a
qualcuno e che la grande quantità di materialità posseduta non ha alcun
significato senza la condivisione …
Non è utopia è dare valore all’uomo e non alle cose … si può
e si deve fare altrimenti per questa umanità … si … io credo che…
L’inverno sta
arrivando!
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